Kairós è un attimo.

Non un attimo qualunque

ma quel momento speciale

in cui qualcosa di importante accade

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La Bottega della Partecipazione - Il luogo della partecipazione

Contesto e problematiche


Motta San Giovanni è un territorio a vocazione prettamente rurale ripartito in tre macro frazioni (Motta Centro, Lazzaro e Serro Valanidi) divise l’una dall’altra in ragione di caratteristiche morfologiche differenti che si riflettono anche sulle relative comunità. L’analisi del territorio, effettuata dal soggetto capofila, si è incentrata sulla raccolta dati e sulla metodologia dell’osservazione diretta e continuativa nell’arco degli ultimi cinque anni della popolazione interessata. Attraverso la raccolta dati, la Cooperativa Kairós ha censito le realtà associative presenti sul territorio e ha condotto interviste ai maggiori stakeholder locali (scuola; parrocchia; stazione locale dei carabinieri; Comune, etc.) per avere un chiaro e completo quadro sociale del contesto in cui si intende operare. Arricchiscono l’analisi del contesto, la rilevazione dei bisogni dei cittadini emersa dall’osservazione degli atteggiamenti sociali evidenziati tra gli abitanti, con particolare riguardo ai più giovani. La Motta San Giovanni che emerge dall’indagine conoscitiva è un’area con: isolati e scarsi fenomeni di microcriminalità e/o devianza giovanile; una classe politica che presenta una sintomatica stabilità governativa (la giuntà Laganà è al suo secondo mandato consecutivo ottenuto con il consenso del 68% dei votanti). La popolazione comunale si presenta però spaccata in tre microcomunità corrispondenti alle naturali divisioni territoriali (Motta Centro: area montana-rurale; Lazzaro: area marittima a vocazione turistica; Serro Valanidi: area attigua a Reggio Calabria, più somigliante a quest’ultima che non al Comune ove è ubicata). Ognuna di queste comunità manifesta un marcato senso di appartenenza verso il proprio “gruppo d’origine”; in tal senso, non sono rari i motivi di scontro verbale tra gli abitanti delle tre zone comunali. Questo fenomeno avviene spesso perché i cittadini delle zone periferiche hanno covato per anni un “sentimento di abbandono” nei confronti delle istituzioni, (oggi ingiustificato visto il Piano delle Opere che ha coinvolto indiscriminatamente tutto il territorio), che li ha portati ad allontanarsi dalla partecipazione attiva della vita politica del Paese. Ne è dimostrazione palese la mediocre presenza, da parte delle frazioni periferiche, registrata durante i comizi in piazza delle recenti elezioni amministrative 2011. Un dato positivo da registrare, invece, è l’incremento negli ultimi cinque anni del numero delle associazioni presenti sul territorio, segno di una volontà partecipativa, associata tuttavia dall’incapacità di mettersi in rete. Sul fronte delle politiche giovanili, infine, il territorio è interessato a due contemporanei fenomeni: il calo della percentuale di giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni (che sfiora appena il 27% con il dato numerico di 1.718) e il costante seppur graduale aumento della percentuale di popolazione straniera . Tali eventi se da un lato manifestano gli effetti della disoccupazione giovanile, diffusa in senso lato in tutto il meridione, dall’altro evidenziano un crescente bisogno di inclusione sociale e di ricerca del benessere da parte delle nuove generazioni anche di diversa provenienza.

 

ANALISI SWOT

Punti di forza:

Associazionismo diffuso

Senso di appartenenza

Disponibilità al dialogo da parte delle istituzioni

Punti di debolezza:

Forte individualismo associativo

Mancanza di rete

Senso di abbandono da parte delle periferie

Opportunità:

Continuità governativa

Scarsa presenza di microcriminalità e/o devianza

Minacce:

Divisione morfologica delle tre macro aree

Calo demografico dei giovani (16-35 anni)

 

 

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